EDWARD BACH – Vita e opere

La vita di Edward Bach è particolarmente interessante, e può essere considerata come scandita da tappe di nodi settenari, corrispondenti alla sua evoluzione corporea e animico-spirituale. Infatti, come seguendo un quadrante magico, ogni sette anni, la sua vita fu segnata da avvenimenti importanti, determinanti e molto incisivi.

Questi nodi settenari sono un argomento che riguarda un po’ tutti e viene anche riconosciuto da studiosi, non è che fosse capitato solo a lui, si è riscontrato che nella vita di ognuno di noi ogni sette anni cambia qualcosa, cambia a livello corporeo, a livello animico, a livello cellulare, a livello psichico, ci sono queste tappe.

1886-1900

Bach nacque il 24 settembre 1886 a Moseley, un villaggio vicino a Birmingham, nella Gran Bretagna centrale, da una famiglia gallese, primo di tre figli. Fin dalla sua infanzia, trascorse le sue vacanze scolastiche in Galles, a diretto contatto con la natura, dimostrando grande sensibilità e imparando ad amare piante ed animali.

1901-1914

A sedici anni, interruppe gli studi e per tre anni lavorò, come apprendista, nella fonderia di ottone di suo padre, dove entrò in contatto con le difficili condizioni di vita degli operai, che spesso non potevano permettersi le cure mediche necessarie. Ripresi gli studi, nel 1906 si iscrisse all’Università di Birmingham e, nel 1914 venne abilitato alla professione medica.

1915-1921

Dopo la laurea in Medicina, diventò assistente presso l’Istituto di Batteriologia dell’Università di Londra e scoprì alcuni ceppi alcuni ceppi di batteri intestinali, insieme ai rispettivi vaccini per curarli. In quegli anni la vita di Bach subì gravi cambiamenti. Nel maggio del 1917, gli morì la moglie di difterite, mentre due mesi più tardi, in seguito ad una emorragia, lui venne operato d’urgenza, per un tumore alla milza all’ultimo stadio e gli furono pronosticati solo tre mesi di vita. Tutto preso dai suoi studi e dalle sue ricerche, Bach continuò a lavorare incessantemente, senza accorgersi che i tre mesi erano trascorsi già da tanto tempo.

Comprese allora che se l’uomo avesse avuto nella sua vita un interesse molto importante e uno scopo ben preciso che lo rendessero felice, avrebbe potuto superare le difficoltà di una malattia, fino a guarire.

1922-1928

Sempre più convinto che non esistano malattie, ma esseri umani malati, iniziò a preparare, in maniera omeopatica, vaccini studiati da lui stesso, detti “nosodi di Bach”, divisi in sette gruppi.  Aprì poi un suo laboratorio di ricerca, e scrisse anche numerose pubblicazioni.

Nonostante tutti i suoi successi, Bach si sentiva insoddisfatto, per cui nacque in lui l’idea di sostituire i nosodi con le piante e di ricercare nel mondo della natura un rimedio semplice e universale, che potessero andare bene per tutti i malesseri.

Lasciò Londra e la sua notevole fama e chiuse il suo studio. Ma si ritrovò, in poco tempo, solo, beffeggiato e con grosse difficoltà economiche, consapevole, però, della

sacralità dei suoi sforzi e sempre più convinto che le sue intuizioni combaciassero con la Fonte Divina originaria.

1929-1936

Da quel momento, stabilitosi nella campagna del Galles, si impegnò a diffondere il suo nuovo sistema terapeutico floriterapico, scrivendo articoli per riviste mediche, incontrando però difficoltà e rifiuti.

Per divulgare meglio le sue scoperte, si rivolse a giornali popolari e per questo motivo fu cancellato dall’Ordine dei Medici. Lasciandosi guidare dal suo intuito, scoprì dapprima dodici rimedi floreali che, agendo sugli stati d’animo della persona, potevano guarirla. In questo periodo scrisse i libri “I DODICI GUARITORI”, “GUARISCI TE STESSO” e “LIBERA TE STESSO”.

Nel giro di qualche mese, completò una seconda serie di rimedi, che chiamò “I SETTE AIUTANTI”. Scoprì infine un ultimo gruppo di rimedi chiamati “I DICIANNOVE ASSISTENTI”.

Durante l’estate del 1936, il dottor Bach scrisse il libro “I DODICI GUARITORI ED ALTRI RIMEDI”, nel quale, in modo semplice e di facile comprensione per tutti. Descrisse le sue trentotto essenze floreali.

Il giorno del suo cinquantesimo compleanno, tenne una conferenza, ormai privo di forze. Consegnò il suo lavoro a Nora Wecchs, sua assistente, chiedendole di non modificarlo e il 27 novembre 1936 morì nel sonno, sul suo letto di olmo, costruito con le sue stesse mani. Elm, l’Olmo è una importante essenza floreale scoperta e studiata da Edward Bach.

Non occorre alcuna conoscenza scientifica per poter usare i concentrati di fiori. Chi voglia ricavare il massimo vantaggio da questo dono di Dio deve mantenerli nella loro originaria purezza, immuni da ogni teoria e considerazione scientifica, poiché nella natura tutto è semplice”.

Cura il malato, non la malattia” è il principio fondamentale della terapia di Bach. Chi è l’uomo che hai davanti a te e quali sono le sue condizioni spirituali? L’esperienza della vita e una sana comprensione degli uomini devono consentirci di comprendere stati d’animo come l’ira, la paura o l’insicurezza. Ma sempre in base a un premessa determinante.

PRIMA CONOSCERE SE STESSI, POI DIAGNOSTICARE PER GLI ALTRI

 La malattia non è né crudeltà in sé, né una punizione, ma solo ed esclusivamente un correttivo, uno strumento di cui la nostra anima si serve per indicare i nostri errori, per trattenerci da sbagli più gravi, per impedirci di suscitare maggiori ombre e per ricondurci sulla via della verità e della luce, dalla quale non avremmo mai dovuto scostarci”.

Edward Bach

 

 

Oretta Bonavita
Presidente UPN La Mandragola